A parte qualche eccezione, determinata dal settore o da richieste specifiche da parte del cliente, ogni piano editoriale viene configurato tendenzialmente in questo modo:
✔️ Post che parlano dei servizi
✔️ Storie (compresi i sondaggi nelle storie che agli utenti piacciono tanto e creano interazione)
✔️ Post riguardanti i prodotti (nel caso per esempio di un ecommerce)
✔️ Post legati a bandiere sociali
✔️ Aforismi
✔️ Eventi
✔️ Concorsi…
La tendenza sarà spesso volta a pubblicare post attraverso un copy posizionante che serve a determinare le differenze con altri competitor.
L’errore che spesso viene commesso dalla maggior parte di social media manager, quindi da coloro che gestiscono pagine Facebook e profili Instagram, è quello di creare post agendo solo su creatività, quantità, costanza.
Ovvero c’è questa idea che i post debbano essere frequenti, costanti e che l’utente, ogni volta che li veda, debba pensare: “WOW…che figata”.
Ecco no!
Ogni post dev’essere pensato in riferimento al lavoro di analisi che viene fatto all’inizio (come appunto ho scritto nei primi paragrafi di questa pagina), altrimenti nulla ha senso.
Devi sempre pensare che il cuore del tuo business ruota attorno al tua brand positioning e ai tuoi elementi differenzianti. Di conseguenza, ogni tuo respiro, ogni tuo gemito, quindi ogni tuo post dovrà essere pensato, scritto e pubblicato con quell’ottica.
Hai scritto un post che esula da questi principi? Sarà un post debole che vale poco…
Immagina di trovarti in una piazza dove all’improvviso, mentre cammini, senti una musica che giunge da non molto lontano…
Il tuo interesse, mentre cammini, aumenta sempre di più, fin quando inizi a intravedere un drappello di persone…
Cammini e piano piano ti avvicini quelle persone, facendoti cautamente spazio tra la folla fino ad arrivare al ricettacolo della musica che sentivi da lontano…
All’improvviso vedi un musicista seduto, mentre sta suonando la sua chitarra…
Ti guardi intorno e ti accorgi che tutte le persone sono totalmente rapite da quella musica, compreso te…
Come vedi il musicista non ha fatto altro che attirare a sé le persone, il suo pubblico, senza gridare, senza invitare, senza dire nemmeno una volta “comprate la mia musica…comprate ciò che ho da vendere…”.
Prova a immaginare ora il comportamento per esempio di un venditore di pesce, che si sgola per attirare l’attenzione a sé…
Un po’ diverso eh…
Nel caso del musicista è un tipo di comunicazione che sussurra, attira e coinvolge.
Nel caso del mercante pescivendolo è un tipo di comunicazione che strilla e infastidisce.
Inutile dirti a quale devi fare riferimento.
Ecco quello che occorre SEMPRE fare è organizzare un piano editoriale con copy differenziante e fare in modo di attirare attenzione, soprattutto sui social perché sono le piazze dove stazionano maggiormente le persone.